Dalle liti al fisco, l’avvocato dietro l’angolo
Boom di richieste di pareri al negozio di consulenze legali aperto in centro.

Il caso più curioso finora? La vicenda di un cavallo di cui un veterinario ha prima attestato una certa età e poi, acquistato, ne ha indicata un’altra, sensibilmente più alta. L’avvocato Gabriella Tutone, 49 anni, due settimane dopo l’apertura del suo ”Angolo del parere” in via Isidoro La Lumia 26, è già una miniera di racconti. I casi più frequenti? Le separazioni, i casi di affidi, gli assegni di mantenimento. I più complicati? Le cartelle esattoriali. «La verità - spiega lei - è che a dividere marito e moglie molto spesso sono i soldi». Così la gente entra, chiede, s’informa, e per 70euro - “comprensivi di oneri fiscali” com’è scritto nel cartello all’ingresso del negozio-studio su due piani con vetrina sulla strada può avere qualche certezza in più. Una signora, perché qui capitano più donne che uomini, qualche giorno fa, si è rivolta all’avvocato chiedendo quanto avrebbe ricevuto come assegno se si fosse separata. Il problema è che non sapeva quanto potesse realmente guadagnare il marito che lavorava in nero, senza alcun tipo di fatturazione. Il consiglio di legale e di buonsenso è stato di rivolgersi a un detective e poi magari richiedere sempre l’indagine fiscale.

“L’angolo del parere” è il quarto negozio di consulenze legali che apre in Italia, «il primo - dice l’avvocato - da Roma in giù». Gli altri, in ordine di tempo sono stati aperti a Genova, Torino e Milano. Campanello all’ingresso, telecamera puntata sulla porta, ma nessuna paura, almeno a sentire l’avvocato Tutone. Le circa tremila brochure pubblicitarie che vanno esaurendosi rapidamente. Perché l’idea incuriosisce. Entra una donna, un giovane architetto: «No, non ho nulla da chiedere. Ero solo curiosa di capire cosa fosse». E l’avvocatessa racconta contenta che qui molti arrivano soltanto per curiosità. Ma il bisogno di assistenza da parte dei clienti di via La Lumia può non esaurirsi con quei 70euro e con il semplice parere in qualche minuto di incontro con l’avvocato: talvolta dal negozio si passa allo studio Tutone di Via Civiletti, con cui la legale è in costante contatto via Internet. E tra i mobili di legno, il negozio fresco di ristrutturazione e il PC sempre on line, i clienti si sentono sempre a loro agio: il legale racconta di una cliente che, l’altro giorno, si è messa a piangere. «Finalmente mi sento protetta», ha detto alla legale, raccontando la sua storia personale di aziende in liquidazione e del liquidatore che agisce di testa propria. «L’avvocato - dice Tutone - dev’essere un pò psicologo, deve saper accogliere e ascoltare». Semplici curiosi, persone che hanno bisogno di essere ascoltate e veri e propri casi clinici: l’altro giorno è arrivata al negozio una signora di circa 50anni. Aveva lavorato in tribunale e diceva che la polizia le chiedeva il pizzo. Voleva che l’avvocato scrivesse per lei al presidente della Repubblica e che ne parlasse in Cassazione. «Me la sono cavata - dice Tutone - spiegandole che io non mi occupo di diritto penale. E naturalmente non le ho nemmeno chiesto i 70euro».

Ma non sempre arrivano clienti a “L’angolo del parere”. Nei momenti di attesa, Gabriella Tutone, lavora on line sulle pratiche dei suoi clienti di studio, oppure lascia la scrivania al primo piano e si siede in quella più piccola, che si vede dalla vetrina: anche qui PC e collegamento ad Internet veloce. E, un pò come Bernardo Soares di Fernando Pessoa, un’intera umanità da guardare, osservare, studiare. Perché, come ammette Gabriella Tutone, «Il lavoro in studio a volte può essere davvero noioso. Qui ci si diverte molto di più».